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Maria Cristina Finucci
L’animo spinge a narrare di forme che in corpi diversi
mutano, 2024

Gli oggetti prodotti industrialmente sono estremamente vulnerabili poiché vengono costantemente scartati e gettati dagli esseri umani. Sia l’uomo che le merci sono vittime della cultura del consumo. Questi oggetti respinti che finiscono in mare trasportati dai fiumi vengono nel tempo distrutti in pezzi minuscoli e non sono più riconoscibili e alla fine raggiungono una situazione di entropia.
Tuttavia, Maria Cristina Finucci ipotizza che, con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, questi frammenti possano uscire dal caos e riuscire ad organizzarsi in una nuova e differente forma di vita.
Nel 2014, al Museo MAXXI di Roma, l’artista ha aperto la prima Ambasciata dello Stato delle isole di plastica, il Garbage Patch State, da lei fondato all’UNESCO nel 2013; in quell’occasione è stato redatto un censimento di migliaia di diversi oggetti di plastica passibili di essere gettati dopo il loro utilizzo e di finire ad aggiungersi a quelli che compongono le isole di plastica. Ognuno è catalogato ed ha un numero progressivo.
Finucci ha usato questo suo archivio fotografico per simulare la loro metamorfosi. Con l’aiuto di un programma AI appositamente creato, ha frammentato le foto di questi oggetti simulando il processo che realmente accade loro dopo essere stati abbandonati in mare.
Ogni frammento è stato poi ricomposto e fuso insieme agli altri per formare un’unica immagine dove non si possono riconoscere nuovamente le forme originali perché hanno subito una metamorfosi in nuove forme ibride.
La domanda che Maria Cristina Finucci si pone adesso è: cosa prova un oggetto quando, dopo essere stato distrutto, aver subito una metamorfosi e aver riacquistato forza, torna a far parte del ciclo della vita e dell’universo? Come si sente quando, dopo la sua morte apparente, risorge in una forma di vita diversa? Rimane in sé un ricordo della sua vita precedente? Con l’aiuto della realtà aumentata si può, in effetti, recuperare la memoria della loro precedente vita. Infatti, puntando uno smartphone su qualsiasi riquadro, emergerà l’immagine originale corrispondente. L’applicazione ARTIVIVE si può scaricare gratuitamente inquadrando questo QR code.